Storici dell’Età moderna, accampamenti e manovre di soldati del XVIII secolo, spettacoli in multivisione: con “Napoleone da Cherasco all’Europa” la Città delle paci ricorda il 228° anniversario dell’armistizio fra il generale corso e il Regno di Sardegna, con una due giorni di convegni e rievocazioni storiche, in programma fra sabato 27 e domenica 28 aprile.
La manifestazione - organizzata da Comune e associazione Cherasco cultura, col sostegno della fondazione De Benedetti Cherasco 1547 – ricreerà nell’abitato l’atmosfera del 28 aprile 1796, giorno in cui, a palazzo Salmatoris, gli emissari di Vittorio Amedeo III di Savoia sottoscrissero la resa del regno alle armate della Repubblica francese, guidate da un giovanissimo Bonaparte. A riportare indietro di 200 anni le lancette della storia, per l’intero fine settimana, saranno i numerosi gruppi di rievocatori appiedati e a cavallo che illustreranno, con dimostrazioni e manovre, non solo armi e uniformi, ma anche le condizioni di vita degli eserciti in lotta nell’Europa di fine Settecento. L’accampamento, ricostruito con cura filologica nell’abitato, sarà visitabile anche in notturna, illuminato dai fuochi dei bivacchi dei soldati.
Come da tradizione il “saluto delle truppe” alla cittadinanza e autorità locali, previsto alle 9.15 di sabato 27 aprile sulla piazza del Municipio, darà il là al momento centrale della due giorni di celebrazioni: il convegno “Napoleone: da Cherasco all’Europa”. Temi e relatori d’eccezione coordinati e introdotti da Luigi Mascilli Migliorini, docente di storia moderna all’Università di Napoli “L’orientale”, accademico dei lincei e direttore della Rivista italiana di studi napoleonici.
La mattina si susseguiranno, a partire dalle 10, gli interventi dello storico Aldo Viarengo, che tratterà dei rapporti fra il generale corso e i giacobini d’Italia; del generale di Corpo d’armata Andrea Rispoli, con una relazione sulla prima campagna d’Italia e dello storico locale Bruno Taricco, che parlerà del rapporto fra Cherasco e Napoleone. Il pomeriggio, dalle 14.30, l’egittologo Cristian Greco tratterà, dialogando con il direttore de La Stampa Andrea Malaguti, dell’impulso dato alla nascita della disciplina dalla campagna d’Egitto; il ricercatore dell’Università di Torino Pierangelo Gentile esaminerà gli atteggiamenti della nobiltà sabauda verso il generale; il docente Olivier Costa de Beauregard intreccerà la storia del suo lignaggio familiare con l’epopea napoleonica in Europa; Massimiliano Caldera, funzionario della Soprintendenza di archeologia belle arti e paesaggio di Torino, analizzerà la situazione del patrimonio artistico piemontese al crollo dell’Ancien regime.
Non mancheranno proposte innovative: è il caso dello spettacolo in multivisione “Napoleone a Cherasco”, realizzato dallo studio Immaginare di Bra, un mix di immagini e melodie a tema proiettate sulla “quinta” degli edifici vicini all’arco della Madonna del Rosario. Per tutta la durata dell’evento, infine, la mostra fotografica en plen-air “Il tempo che è in noi” sarà visibile sotto i portici del centro storico.
Commenta il consigliere Sergio Barbero, delegato alle attività culturali: «Folklore e rigore scientifico sono i punti cardine di una manifestazione unica, divenuta identitaria per la nostra comunità. Alla rievocazione storica, un tuffo nel Settecento europeo tanto atteso dai cheraschesi, si uniscono gli interventi dei maggiori esperti italiani del periodo napoleonico, un momento di discussione capace di attrarre in città un pubblico di appassionati e specialisti».
Cherasco, 11 aprile 2024